La sostenibilità sociale è oggi uno dei pilastri fondamentali per il successo e la reputazione di ogni azienda, indipendentemente dal settore di appartenenza. Dimostrare concretamente il proprio impegno verso i diritti umani, le buone pratiche lavorative e l’inclusione sociale non è più una scelta facoltativa: è diventato un elemento distintivo richiesto da clienti, investitori, enti pubblici e partner commerciali.
Esistono diverse certificazioni che aiutano le imprese a formalizzare e a rendere visibile il proprio impegno nella responsabilità sociale. Tra le più importanti troviamo la ISO 26000, la SA8000 e, più recentemente, la PAS 24000.
La ISO 26000 è una linea guida internazionale che fornisce indicazioni su come integrare i principi di responsabilità sociale all’interno della strategia e della cultura aziendale. Non si tratta di una norma certificabile: il suo scopo è orientare le organizzazioni, di qualsiasi dimensione o settore, verso comportamenti socialmente responsabili, attraverso il rispetto dei diritti umani, delle norme lavorative, della tutela dell’ambiente e della lotta alla corruzione. Sebbene sia uno strumento prezioso, non permette di ottenere un certificato ufficiale spendibile sul mercato.
A differenza della ISO 26000, la SA8000 è uno standard certificabile sviluppato dal Social Accountability International (SAI), basato sui principi delle convenzioni internazionali sui diritti del lavoro. La SA8000 si concentra in particolare sulle condizioni di lavoro, la libertà di associazione, l’eliminazione del lavoro forzato e minorile, la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro. Ottenere la certificazione SA8000 rappresenta per molte aziende un forte impegno a favore dei diritti dei lavoratori e della correttezza nelle relazioni industriali.
Negli ultimi anni, si è affermata anche la PAS 24000, uno standard internazionale più recente che combina l’approccio pratico di uno schema certificabile con una visione moderna della sostenibilità sociale. La PAS 24000 definisce i requisiti per un sistema di gestione della responsabilità sociale e consente alle organizzazioni di ottenere una certificazione ufficiale, dimostrando così in modo trasparente e verificabile il proprio impegno. A differenza di altri standard, la PAS 24000 è pensata per integrarsi perfettamente con altri sistemi di gestione aziendale già esistenti, come ISO 9001 o ISO 45001, facilitando l’adozione anche da parte delle piccole e medie imprese.
Scegliere la certificazione più adatta dipende dagli obiettivi dell’organizzazione. Se si cerca una guida interna senza necessità di certificazione, la ISO 26000 è una scelta valida. Se invece è importante poter esibire un riconoscimento ufficiale, per migliorare la reputazione aziendale o per accedere a opportunità di business che premiano la sostenibilità, la scelta migliore ricade sulla SA8000 o sulla più recente PAS 24000. Quest’ultima, in particolare, rappresenta oggi una delle soluzioni più innovative, capace di soddisfare le richieste crescenti in tema di sostenibilità sociale e compliance ESG.
Investire in una certificazione di responsabilità sociale non è solo una risposta alle richieste del mercato: è una scelta strategica che contribuisce a costruire relazioni più solide con i propri stakeholder, ad attrarre nuovi talenti e a prepararsi per un futuro in cui il valore sociale dell’impresa sarà sempre più centrale per il suo successo.
Domande frequenti sulle certificazioni per la sostenibilità sociale
1. Che cosa si intende per sostenibilità sociale in azienda?
La sostenibilità sociale in azienda significa adottare pratiche che rispettano i diritti umani, promuovono condizioni di lavoro dignitose, favoriscono l’inclusione e contribuiscono positivamente alla comunità in cui l’impresa opera.
2. Quali sono le principali certificazioni per la sostenibilità sociale?
Tra le principali certificazioni troviamo la ISO 26000 (guida non certificabile), la SA8000 (certificabile, centrata sui diritti dei lavoratori) e la PAS 24000, uno standard recente che consente di ottenere una certificazione riconosciuta a livello internazionale.
3. Che differenza c’è tra ISO 26000 e SA8000?
La ISO 26000 fornisce orientamenti senza possibilità di certificazione, mentre la SA8000 è uno standard certificabile che richiede audit esterni per dimostrare la conformità a requisiti specifici in materia di lavoro e diritti umani.
4. Cos’è la PAS 24000 e perché è importante?
La PAS 24000 è uno standard certificabile che definisce i requisiti per un sistema di gestione della responsabilità sociale, offrendo alle aziende uno strumento moderno per dimostrare concretamente il proprio impegno sociale e integrarsi con altri sistemi di gestione.
5. È obbligatorio certificarsi per la sostenibilità sociale?
No, non è obbligatorio, ma ottenere una certificazione può offrire vantaggi competitivi significativi, migliorare l’immagine aziendale e aumentare le possibilità di successo in bandi pubblici e gare d’appalto.
6. La certificazione PAS 24000 si integra con altri sistemi di gestione ISO?
Sì, la PAS 24000 è progettata per integrarsi facilmente con sistemi di gestione come ISO 9001 (qualità) e ISO 45001 (salute e sicurezza), semplificando l’adozione per le aziende già certificate.
7. Quale certificazione conviene scegliere per una PMI?
Per una PMI che desidera un riconoscimento ufficiale della propria responsabilità sociale, la PAS 24000 rappresenta spesso la scelta più flessibile e moderna. Se invece l’obiettivo è solo un orientamento interno, la ISO 26000 può essere sufficiente.
8. Quanto tempo serve per ottenere una certificazione di sostenibilità sociale?
Il tempo varia in base alla certificazione scelta e alla preparazione iniziale dell’azienda. Per la PAS 24000 o la SA8000, generalmente servono alcuni mesi per implementare i requisiti, eseguire l’audit e ottenere il certificato.