COVID-19: Cosa c’è da sapere sulla salute negli ambienti di lavoro

 

L’attuale epidemia di COVID-19, dichiarata pandemia dall’OMS l’11 marzo e classificata dall’Organizzazione internazionale del lavoro (ILO) come “la peggiore crisi globale dalla seconda guerra mondiale”,  è un rischio biologico che dovrebbe essere considerato in ambito lavorativo programma salute e sicurezza delle aziende che devono continuare ad operare in mezzo all’emergenza. 

La gestione dei controlli che l’azienda deve applicare al rientro al lavoro

 

Un esempio dei tanti protocolli che stanno iniziando ad essere applicati corrisponde ai controlli sviluppati dall’Occupational Safety and Health Administration (OSHA) per proteggere i lavoratori dal virus, che raccomanda: 

• Effettuare un’analisi approfondita dei rischi di infezione. Questo sarà fondamentale nel campo della salute sul lavoro perché consentirà di determinare le strategie di controllo -ingegneristico e amministrativo-. Per fare ciò, le organizzazioni possono fare affidamento sulla piramide del rischio di esposizione dell’OSHA.
• Determina i fattori di rischio personali di ciascuno dei lavoratori. Gli anziani e le persone con malattie cardiache o polmonari o diabete sono a maggior rischio di sviluppare gravi complicazioni derivanti dall’assunzione di COVID-19. Dovrebbero essere assegnate responsabilità lavorative o posizioni speciali che riducano al minimo l’esposizione al virus.
• Fornire ai lavoratori elementi di protezione personale (DPI) a seconda del livello di rischio associato alla loro attività. È importante addestrarli a usarli e smaltirli correttamente.
• Stabilire nell’ambito della politica di salute e sicurezza sul lavoro l’obbligo di lavarsi le mani periodicamente – per almeno 40 secondi con acqua e sapone o con un disinfettante a base di alcol – e incoraggiarli a praticare una buona igiene respiratoria, come coprirsi la bocca quando si tossisce o starnuti, per esempio.
• Il programma di salute e sicurezza sul lavoro dovrebbe prendere in considerazione strategie in modo che il contatto tra i lavoratori sia il più basso possibile, garantendo una distanza tra loro superiore a 1 metro.
• Formare i lavoratori sul nuovo coronavirus, su come viene trasmesso e su protocolli di lavoro appropriati per prevenire o ridurre la probabilità di esposizione.
• Incoraggiare i lavoratori con sintomi della malattia – febbre, tosse, mancanza di respiro, tra gli altri – a segnalarlo alla direzione o al loro supervisore (secondo protocolli di massima discrezione) per prendere le misure appropriate.
• Stabilire protocolli per identificare e isolare i casi sospetti di avere COVID-19.
• Quando le persone toccano una superficie o un oggetto contaminato e poi si toccano gli occhi, il naso o la bocca, possono essere esposte al virus. Pertanto, per prendersi cura della salute sul lavoro dell’azienda, è importante stabilire protocolli di pulizia e disinfezione ambientale, preferibilmente con disinfettanti registrati dall’EPA e con dichiarazioni sull’etichetta di efficacia contro SARS-CoV-2. A questo proposito, va tenuto presente che le informazioni disponibili sul virus suggeriscono che può sopravvivere da 2 a 3 giorni su superfici in plastica e acciaio inossidabile. 

Fare della lotta alla diffusione del virus un obiettivo generale di salute sul lavoro in un’azienda eviterà molti grattacapi e avrà la massima cura della sua risorsa più preziosa: i lavoratori. Questi, da parte loro, hanno la responsabilità di cooperare all’adempimento degli obblighi in termini di SG-OSH che incombono al datore di lavoro. 

A tal proposito, in merito al garantire la tutela della salute negli ambienti di lavoro, leggi la iso 45001 che offriamo alle aziende!