La certificazione Kosher si ottiene a seguito di un iter di controllo da parte di un ente rabbinico specializzato che supervisiona la produzione di un alimento al fine di garantire che esso è kosher, ossia conforme alle regoli alimentari ebraiche
In generale la supervisione si concentra su due aspetti:
L’iter di certificazione ha inizio con la creazione di un elenco scritto degli ingredienti kosher che possono essere impiegati nello stabilimento e prosegue con l’approvazione del processo di produzione.
Un rappresentante del rabbino o dell’ente rabbinico in questione effettua frequenti e regolari visite nello stabilimento senza preavviso, allo scopo di verificare che non ci siano stati cambiamenti che possano compromettere il suo stato di kosher.
Le leggi del kosher sono basate su migliaia di opere scritte nel corso dei due millenni passati. Un rabbino è per definizione esperto in questo vastissimo campo di conoscenza ed è opportunamente preparato ad applicare tali antiche tradizioni alle attuali esigenze della moderna tecnologia alimentare.
I vari prodotti alimentari contengono ingredienti che possono essere kosher o non kosher a seconda dell’origine, ad esempio la glicerina può essere sia di origine animale che vegetale. Inoltre, molti ingredienti contengono componenti che non sono indicate nell’etichetta, ad esempio gli aromi sono composti da decine di ingredienti ma solo la parola “AROMI” compare sull’etichetta. Tali ingredienti, che non sono indicati sull’etichetta, possono rendere l’intero prodotto non kosher. Infine, il prodotto può essere stato fabbricato con attrezzatura non kosher.
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