PROCEDURE DISCIPLINARI SUL LUOGO DI LAVORO
In occasione della sentenza C 593 del 2014, con la quale la Corte costituzionale ha studiato la costituzionalità dell’articolo 115 del Codice del lavoro sostanziale, norma che stabilisce la procedura prima dell’applicazione di una sanzione disciplinare a un lavoratore da parte del datore di lavoro, importanti perizie in merito alla disciplina disciplinare processo all’interno delle organizzazioni.
““ (…) ARTICOLO 115. PROCEDURA PER LE SANZIONI
Prima di applicare una sanzione disciplinare, il <sic> {datore di lavoro} deve dare la possibilità di essere ascoltato sia al lavoratore imputato sia a due rappresentanti del sindacato di cui fa parte. La sanzione disciplinare irrogata anticipando tale procedura non produrrà alcun effetto. (…) “”
La Corte Costituzionale ha deciso di dichiarare esecutiva il citato articolo e ha inoltre sottolineato che per avviare un procedimento disciplinare è indispensabile inviare al lavoratore una comunicazione formale nella quale si riporta quanto segue:
“(…) 1. La formulazione degli addebiti imputati in modo chiaro e preciso, i comportamenti, gli illeciti disciplinari cui danno luogo e la provvisoria qualificazione dei comportamenti come illeciti disciplinari.
2. Trasferire agli imputati tutte le prove a sostegno delle accuse.
3. L’indicazione di un termine durante il quale l’imputato può formulare la sua difesa, contestare le prove a suo carico e presentare ciò che ritiene necessario a sostegno della sua difesa. (…) “
Tuttavia è importante ricordare che, ai sensi dell’articolo 114 del Codice del lavoro sostanziale, il datore di lavoro non può imporre ai propri lavoratori sanzioni non previste dalla normativa interna, da un patto, da un contratto collettivo, da una decisione arbitrale o da contratto di lavoro.
Una volta giunti il giorno e l’ora del processo, l’imputato deve essere ascoltato e gli viene data la possibilità di contestare, attraverso i mezzi competenti, ogni decisione; in tal caso, dovrà essere eseguita una seconda diligenza per ampliare gli scarichi.
Successivamente, dopo aver verificato i fatti che hanno determinato il reato, viene irrogata una sanzione disciplinare che deve essere il risultato di un processo in cui il lavoratore è stato ascoltato, è stato consentito di esercitare pienamente la sua difesa e vengono valutati tutti gli elementi di prova disponibili.
Allo stesso modo, la decisione deve essere motivata e indicare chiaramente le norme di legge o del Regolamento del lavoro in cui sono state stabilite le condotte imputate, e deve definire la responsabilità del lavoratore nella condotta imputata, ha affermato il Tribunale.
Infine, va ricordato che l’imputato deve essere sentito nel procedimento di dimissione in compagnia di 2 rappresentanti del sindacato di cui fa parte, al fine di ottemperare pienamente alle garanzie di giusto processo.
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