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Riduzione dell’inquinamento: La quarantena da coronavirus riduce l’inquinamento ambientale

Marzo 3, 2021by redazione0

Riduzione dell’inquinamento: La quarantena da coronavirus riduce l’inquinamento ambientale

Uno dei paradossi che questa crisi globale causata da COVID-19 può portarci è il suo effetto sull’ambiente. La quarantena sta determinando una drastica riduzione delle emissioni inquinanti nelle città più popolate del pianeta!

Diversi mesi fa, vari studi e immagini satellitari hanno mostrato come la crisi del coronavirus avesse ridotto le emissioni di CO2 in Cina del 25% fino al 1 marzo, circa 200 milioni di tonnellate.

Anche per quanto riguarda l’Italia, in particolare il Nord Italia, l’Agenzia spaziale europea (ESA) aveva diffuso immagini che mostravano una significativa riduzione dell’inquinamento nella concentrazione di inquinanti come il biossido di azoto.

Il video “timelapse” dell’ESA, catturato dal satellite Sentinel-5P di Copernicus, mostra le emissioni di biossido di azoto (NO2) e altri inquinanti dal 1 gennaio 2020 all’11 marzo 2020.

Sulla mappa In Europa ci sono macchie rossastre che riflettono le emissioni di azoto e di anidride carbonica. Man mano che il video avanza, si può vedere come queste macchie stiano diminuendo nel tempo, soprattutto nell’area del Nord Italia, la più colpita dal Coronavirus.

Le emissioni provengono principalmente dai tubi di scappamento e dalla generazione di elettricità, in particolare dalle centrali elettriche a carbone.

Per quanto riguarda invece la Spagna, Greenpeace aveva pubblicato un rapporto che indicava che a Madrid e Barcellona, le 2 città più popolate del Paese, la circolazione dei veicoli era stata ridotta nei primi giorni dopo lo stato di allarme di circa il 60% – la principale fonte di emissioni in Spagna – causando un’altrettanta forte riduzione dei livelli di inquinamento.

Pertanto, i valori medi di biossido di azoto, prodotti principalmente dai veicoli diesel, avevano raggiunto a malapena il 40% del limite fissato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e dall’Unione Europea (UE) nella prima settimana a tutela della salute umana.

 

ATTENZIONE: Tutto ciò ha fatto pensare, e sta facendo ancora pensare quest’anno, che l’inquinamento ambientale nelle città continuerà a diminuire fino a quando saranno in vigore le misure eccezionali dello stato di allarme nei Paesi più colpiti dalla pandemia, in quanto molte aziende hanno interrotto le loro attività nei centri operativi (inserendo il telelavoro nella misura delle loro possibilità!).

 

In BBVA in Spagna, circa il 90% dei dipendenti nei servizi centrali in tutte le aree geografiche lavorava già al tempo da remoto e, nella misura consentita dalle normative applicabili, il numero di persone che ancora adesso stanno lavorando nelle filiali continua a essere ridotto. 

Prendendo sempre la Spagna come esempio, il 90% dei dipendenti della rete lavora da casa e quindi contribuisce a continuare a fornire servizi bancari essenziali per la comunità. Inoltre, resta aperta poco meno della metà delle filiali, con il 10% della forza lavoro.

Indipendentemente dalla situazione causata dalla pandemia, BBVA continua a lavorare sul suo impegno per affrontare la crisi climatica e contribuire a ridurre la sua impronta ambientale. In primo luogo, riducendo i suoi impatti attraverso il Global Eco-Efficiency Plan.

In questo senso, la banca ha implementato misure in diversi settori come la gestione ambientale negli edifici, l’energia e il cambiamento climatico, l’acqua, la carta, i rifiuti e le campagne di sensibilizzazione. E in secondo luogo, con la compensazione delle emissioni che non sono state ridotte con le misure sopra descritte.

Pertanto, nel 2020 BBVA si è impegnata a essere carbon neutral, come molte altre aziende.

Riduzione dell’inquinamento: BBVA ha ridotto significativamente la sua impronta ambientale nel 2019

 

L’evoluzione dell’impronta ambientale del Gruppo nel corso del 2019 è stata molto positiva rispetto al 2018, con riduzioni pro capite dell’8% delle emissioni di CO2 (secondo il metodo ‘market based’ – emissioni che considerano l’acquisto di energia rinnovabile -), 5% nel consumo di elettricità, il 23% nel consumo di acqua e il 19% in carta. 

La percentuale di consumo di energia rinnovabile è rimasta al 39% e quella delle persone che lavorano in edifici con certificazione ambientale ha raggiunto a fine anno il 49%.

Gli obiettivi del piano sono in linea con quelli stabiliti nell’Impegno 2025 e nella sua strategia sui cambiamenti climatici e lo sviluppo sostenibile. Questi, da un lato, riducono le emissioni di CO2 del 68%; e dall’altro, arrivare fino al 70% di energia da fonti rinnovabili contratta nel 2025, e al 100% nel 2030.

Per raggiungere questo obiettivo, BBVA ha aderito nel 2018 all’iniziativa RE100, attraverso la quale le aziende più influenti del mondo si impegnano verso l’utilizzo di energia rinnovabile al 100% entro il 2050.

BBVA vuole posizionarsi tra le aziende leader a livello mondiale nell’ecoefficienzaFavorire l’uso di energia pulita, e ridurre le emissioni indirette di gas serra, sono i 2 obiettivi prioritari delle linee strategiche del suo piano e di quello di altrettante aziende sparse nel mondo.

A tal proposito, in merito alla riduzione dell’inquinamento, leggi la iso 14001 che offriamo alle aziende per certificare il loro impegno sociale ed ambientale verso un’attività più eco-sostenibile!

redazione

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